Attenzione, ecco i nuovi tassi dei mutui: tutti senza parole…

Inevitabilmente una nazione come l’Italia, così come altre nazioni europee soffre di alcune problematiche di lunga data come una situazione economica non propriamente instabile rispetto allo scorso decennio, in maniera molto specifica in alcune relazioni come ad esempio sui tassi dei mutui, che sono molto più importanti e rilevanti di quanto non si possa pensare. Il motivo è legato alla capacità di una nazione di adeguarsi alle varie decisioni di stampo europeo.

Quali sono i nuovi tassi sui mutui relativi alla situazione attuale? E come condizioneranno questi il contesto del nostro paese?

Di recente diversi elementi hanno portato ad un sostanziale aumento dei tassi sui mutui. Cosa accadrà per il prossimo futuro?

I tassi sui mutui corrispondono formalmente alla condizione economica di una nazione, nelle quale incide assolutamente i vari livelli di inflazione. I mutui indicano una delle principali metodologie da parte dei cittadini privati utilizzate per l’acquisto di beni dal costo sostenibile, ad esempio è la principale forma di strumento finanziario, avallato dallo stato, che permette di acquistare nel corso del tempo un bene dall’ingente valore, come ad esempio un immobile.

Trattandosi di una sorta di finanziamento (almeno in parte), il mutuo permette l’accesso ad un’ingente somma dietro una forma di interesse che viene corrisposto proprio dai tassi, essendo quasi sempre variabili e determinati sia dalle singole banche che da entità sovranazionali come la BCE.

Pochi mesi fa la BCE ha di fatto dovuto alzare i tassi portandoli ad oltre il 4,7 %, quindi aumentando di diverse centinaia di euro all’anno la rata mensile del tasso medio, come forma anti inflazione, che vede l’aumento del costo dei beni ed una graduale minore efficacia del costo del denaro. Aumentare i tassi è una formula conosciuta e già utilizzata in passato per limitare almeno in parte il progressivo aumento dell’inflazione anche se questo genera ovviamente una situazione spesso problematica da parte di chi ha aperto un mutuo o da parte di chi è intenzionato a farlo.

Per l’inizio del 2024 la situazione potrebbe migliorare, in quanto la BCE a fronte di una situazione in sensibile miglioramento vorrebbe portare per i primi mesi del nuovo anno su percentuali non superiori al 4,50 % con la concreta possibilità secondo alcune fonti, anche di un “taglio” per alcune tipologie di usufruttuari, anche se questa notizia sarà da confermare.

Questo dovrebbe rendere meno gravoso sviluppare un nuovo mutuo nei primo trimestre del 2024.

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